Come interpreti il ruolo HR nella Tua azienda e nel Tuo territorio?
Ritengo sia aderente alle realtà manifatturiere italiane evolute considerare l’area HR come ‘partner’, come indispensabile socio in affari per intraprendere attività nuove in termini strategici o consolidare quelle già in essere in termini tattici.
L’elemento umano è sicuramente e incontrovertibilmente quello necessario e imprescindibile per ottenere i risultati che l’Azienda si prefigge.
L’industria 4.0 e le successive trasformazioni sono soprattutto un modello culturale e quindi una evoluzione di pensiero e di processi derivanti anche da innovazione tecnologica.
È evidente che, secondo tale configurazione, diviene importante guardare oltre il proprio confine aziendale.
Una razionale e concreta condivisione progettuale con le Aziende ed i professionisti che popolano il proprio distretto industriale risulta un’operazione propedeutica ad ottenere quello sviluppo di conoscenze, quella contaminazione di culture, quella rielaborazione di idee utili per un progresso sistematico e duraturo della collettività e quindi del singolo.
In sintesi l’HR, secondo questa lettura, contribuisce in maniera sostanziale alla crescita economica e sociale della propria azienda, delle persone che la popolano e quindi del proprio territorio.
In tale prospettiva l’area HR di Tua pertinenza come è effettivamente posizionata rispetto alla ‘filosofia’ che ci hai illustrato?
Sulla scorta di significative esperienze maturate in altre Aziende e su quanto di recente posto in essere utilizzando in maniera mirata mass media e social media, abbiamo avviato un percorso articolato sul territorio coinvolgendo Aziende, Professionisti, Istituti scolastici superiori, Università, Scuole di formazione.
L’evento che ha dato la stura ad una serie di attività culturali e progettuali connesse con il mondo del lavoro è stato denominato Roadjob ed ha avuto il suo battesimo il 12 ottobre 2018 presso il Politecnico di Milano, sede di Lecco.
I panelist di tale evento (Carlo Pelanda, professore straordinario di Economia dell’Università Guglielmo Marconi di Roma; Giuseppe Cattaneo, manager di grandi gruppi, Ferrari, Pirelli, Montedison; Sergio Campodall’Orto, professore di Design Startup, Facoltà del Design, Politecnico di Milano; Osvaldo Danzi, Social Media Recruiting Specialist e fondatore della business community Fiordirisorse) hanno fornito utili spunti per un dibattito che ha già creato momenti di incontro istituzionale il 5 dicembre u.s. con una sessantina di rappresentanti del variegato mondo aziendale, professionale, scolastico/universitario, e un già definito tema interattivo, di rilevante importanza per i giovani, gli studenti e le Aziende/esperti del lavoro, ospitati all’interno di un contenitore privilegiato: Lariofiere di Erba (location incastonata in un’area industriale significativa, tra Lecco e Como). In tale contesto si avvierà quindi il primo modello territoriale di Career Day alla rovescia il 26 marzo prossimo.
Si tratta di una vera e propria ‘arena’ in cui i giovani in sala porranno domande specifiche alle Aziende e Professionisti del mondo del lavoro per capire come loro stessi possano approcciarsi proficuamente alla realtà del lavoro, magari restando (è questo peraltro il nostro auspicio) sul territorio in cui hanno sviluppato il loro percorso di studi. Definiamola una compartecipazione a Km 0 tra studenti e Aziende.
Puoi spiegarci meglio in cosa consiste il percorso Roadjob?
Il 5 dicembre u.s. l’assemblea dei soci Roadjob ha costituito un comitato Direttivo da cui scaturirà uno statuto.
Nella stessa giornata e, successivamente, sono stati costituiti i tavoli tecnici quali:
che andranno a sviluppare, in termini progettuali, proposte concrete e trasversali alle diverse realtà del Territorio.
Si potrà pertanto contare su una ‘massa critica’ organizzata che avrà la possibilità di ottenere contributi culturali ed economici sicuramente rilevanti, che apporteranno benefici di lungo termine a tutto il distretto industriale interessato.
Ritengo infine importante stabilire un solido modello di condivisione e di rete che superi il solipsismo radicale che connota molte realtà imprenditoriali italiane, rendendole deboli e facilmente scalabili da colossi stranieri e da società di private equity. Queste ultime non hanno certamente obiettivi di sviluppo industriale se non funzionali a specifici processi finanziari, spesso distanti dall’economia reale, dall’organizzazione aziendale e quindi dalle persone.
Considerando meglio quanto ci hai fatto sapere, il ruolo HR non risulta quindi racchiuso in una mera, ancorchè importante attività tattico – strategica all’interno del perimetro aziendale…
È evidente che il modello che sto proponendo, e che ho parzialmente messo in atto, trova la sua vera espressione in realtà che abbiano intenzione di evolversi anche secondo modalità esogene, allo scopo di convogliare l’energia diffusa sul territorio all’interno della propria Azienda, in un movimento dialettico e di proficua osmosi che consenta di apportare benefici di lungo termine nel proprio ambito lavorativo e quindi nell’area geografica in cui si vive.
Il benessere diffuso è presupposto di un benessere particolare declinato secondo le esigenze ed i bisogni espressi dall’Azienda di appartenenza che a sua volta riversa direttamente positività nel proprio distretto.
Naturalmente, nel concetto di benessere, faccio rientrare lo sviluppo sistematico e razionale della cultura industriale e conseguentemente tutti quei rapporti che vengono quotidianamente gestiti sia verticalmente sia orizzontalmente nell’organizzazione aziendale.
Mi si consenta dunque di lanciare un appello a tutti coloro (Aziende, Professionisti, Istituzioni culturali e amministrative) che sono interessati ad un modello industriale e culturale di questa tipologia, per richiedere il loro apporto, la loro energia, la loro capacità progettuale, al fine di contribuire al conseguimento di risultati importanti per il futuro del nostro sistema imprenditoriale e sociale.
A tale scopo potranno far riferimento al Comitato direttivo di Roadjob, scrivendo all’e-mail staff@roadjob.it, per ottenere utili informazioni di dettaglio su quanto è già stato posto in essere e sui futuri propositi.
Aggiungo infine i miei auguri per un ottimo 2019 all’insegna della creatività e dell’innovazione.
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