Diversity&Inclusion (Diversità e Inclusione). Parole prive di significato, anzi considerate nefaste in ambito aziendale fino a qualche decina di anni fa. Oggi il contesto è totalmente rivoluzionato, e sono diventate imprescindibile valore per la missione, le strategie e le pratiche di un’azienda che voglia supportare un ambiente di lavoro diversificato e sfruttare gli effetti della diversità per ottenere anche un vantaggio commerciale.
Approfondiamo l’argomento con questa bella intervista a Chiara Bellon (iscritta a Federmanager Venezia), Direttore Risorse Umane e Organizzazione e Diversity Manager del Gruppo Veritas di Venezia, nonché neo-Maestra del Lavoro (vedasi pagine di Venezia), da anni fortemente impegnata con i suoi qualificati collaboratori su questo fronte. Siamo convinti che l’output dell’intervista sarà utile in molte altre situazioni aziendali della nostra area Triveneta (e non solo).
Intervista di Gianni Soleni per “Dirigenti Nordest”
rivista a cura di Federmanager
Gianni (G): Diversità e Inclusione in azienda: di cosa stiamo parlando?
Chiara (C): Parliamo di un impegno concreto che nasce dalla consapevolezza che la Diversità è un dato empirico. Il Gruppo Veritas conta oltre 3.000 dipendenti, persone di età, genere, origine etnica e culturale e nazionalità diverse, a volte portatrici di disabilità, e con proprie opinioni politiche e fede religiosa. La scelta strategica di Veritas è quella di far sì che tali diversità siano ‘incluse’ nell’azienda attraverso politiche e azioni concrete. Valorizzando le differenze di competenze e abilità è possibile accrescere il bagaglio di conoscenze di tutti, fornendo contemporaneamente strumenti utili per promuovere la comprensione e la partecipazione attiva alla vita aziendale e stimolare anche le competenze emotive e relazionali necessarie proprio per confrontarsi con la diversità.
G: Quali particolarità ha il perseguimento di queste politiche in un’azienda di natura pubblica a cui sono affidati servizi essenziali come Veritas?
C: Come azienda che svolge servizi pubblici l’obiettivo principale è la massima efficacia nell’erogazione dei medesimi, ma il rapporto con i cittadini serviti e il territorio si esplicita anche nella consapevolezza del proprio ruolo dentro e fuori il contesto aziendale. Per questo, formiamo il personale affinché sia in grado di adottare comportamenti adeguati rispetto ai diversi contesti etnici e culturali che affronta quotidianamente. Un esempio è la partecipazione del nostro personale a corsi e serate, organizzate in collaborazione con i Comuni soci, per sensibilizzare e informare i cittadini su come effettuare la raccolta differenziata, con particolare attenzione anche alle varie comunità insediate. Lo testimonia anche la pubblicazione nel nostro sito internet delle istruzioni in 20 lingue, dalle più diffuse fino all’albanese, al macedone e al turco, solo per citarne alcune. Ancora nel campo dell’educazione ambientale, da sempre siamo impegnati nella formazione dei ‘Cittadini del futuro’, grazie al rapporto con le scuole: nonostante la pandemia, anche nel 2020-21 abbiamo incontrato 10mila studenti, dalle materne alle superiori, costruendo percorsi specifici sul riciclo e sull’acqua, con lezioni in presenza e on-line svolte con il supporto di materiali autoprodotti (presentazioni, video, esercitazioni, giochi). La collaborazione col Territorio avviene sempre tutelando i nostri dipendenti, soprattutto coloro che svolgono le proprie attività nelle aree o fasce orarie più critiche: ad esempio tra il 2017 e il 2018 sono stati effettuati dei corsi di autodifesa per le dipendenti inquadrate nei servizi di igiene urbana a Mestre e Venezia con turnistica serale.
Le politiche per l’inclusione hanno un forte carattere di reciprocità con le comunità di riferimento: nel 2018 Veritas ha inserito nel proprio contesto lavorativo una donna vittima di violenza domestica, mentre dalla collaborazione con ANMIL – Associazione Nazionale fra lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro – è scaturita l’assunzione di una persona per svolgere l’attività di operatore ecologico. Sempre nei servizi di igiene urbana sono stati effettuati sei tirocini di cittadini stranieri con status di Rifugiato Politico.
G: Come nasce in Veritas questo impegno etico/sociale? Quale percorso è stato seguito?
C: L’impegno di Veritas inizia fin dalla sua costituzione, con la sottoscrizione del Codice Etico. Vincolante per i comportamenti di amministratori e dipendenti, ma anche di collaboratori esterni e fornitori, il Codice Etico individua i valori di riferimento dell’azienda secondo i criteri di rispetto della legge, lealtà, eticità correttezza professionale ed efficienza economica. Tra i principi generali si trovano i riferimenti al rispetto della Persona e alla sua integrità fisica, culturale e morale, all’equità di fronte a situazioni di svantaggio, alla solidarietà come indirizzo a garanzia di un equo trattamento. Tramite il Codice Etico, già dal 2006 Veritas ha incominciato a promuovere un processo di Pari Opportunità tra lavoratori e lavoratrici garantendo lo stesso trattamento nell’accesso al lavoro, alla formazione, alla promozione professionale e incentivando, ove possibile, orari e rapporti di lavoro flessibili per conciliare gli impegni familiari con quelli lavorativi.
Dal 2019, con la sottoscrizione del Patto Utilitalia – La Diversità fa la Differenza, Veritas si è impegnata formalmente nel consolidare la cultura aziendale in tema di Diversità e Inclusione, ovvero per far sì che questi principi diventino elementi di traino per una competitività e sopravvivenza futura dell’organizzazione, soprattutto in contesti lavorativi e di mercato incerti come quelli attuali.
Il passo è stato breve per l’adozione, nel dicembre del 2020, di una Diversity and Inclusion Policy aziendale. In essa viene posto il traguardo di creare un ambiente inclusivo per tutti i dipendenti attraverso un processo continuo nel quale tutte le attività e i percorsi lavorativi rispondano alle differenze dei vari soggetti.
G: A quali figure/strutture/organi in azienda è demandata la promozione e il controllo delle Policy su Diversità e Inclusione?
C: Innanzitutto il Diversity Manager al quale è demandata la promozione delle politiche e delle pratiche finalizzate a valorizzare la diversità nell’ambiente di lavoro. È compito del Diversity Manager individuare le specifiche strategie e iniziative per lo sviluppo delle potenzialità dei singoli individui, diffondendo la cultura del merito e l’opportunità di crescita alla portata di tutti.
Nella sua attività, è affiancato dal Disability Manager, che facilita l’inserimento delle persone con disabilità costruendo programmi ad hoc per lo sviluppo delle professionalità a seconda delle difficoltà e supportandone i bisogni anche nell’ambito del welfare organizzativo aziendale, per arrivare allo svolgimento della normale attività lavorativa senza barriere.
Oltre a queste due figure, Veritas ha messo a disposizione dei dipendenti la Consigliera di fiducia, persona esterna all’azienda la quale svolge un ruolo strategico per prevenire, gestire e aiutare a risolvere i casi di mobbing, molestie, discriminazioni e disagio lavorativo, occupandosi anche della specifica formazione.
Un ruolo essenziale è svolto infine dal Gruppo di Lavoro, composto da una decina di membri rappresentativi di tutte le realtà dell’azienda e che si dedica alla promozione e monitoraggio di iniziative e azioni che diano concretezza alle politiche di inclusione.
G: Quali sono gli obiettivi prefissati?
C: L’obiettivo principale è creare un Ambiente di Lavoro improntato alla centralità delle persone e al benessere organizzativo. Perché ciò avvenga, la Diversità va riconosciuta, accettata e integrata, così da creare valore per l’azienda e per le persone. Si tratta, in pratica, di guardare alla Diversità in un modo diverso, escludendo la sua tradizionale accezione negativa, per diventare invece un’opportunità di miglioramento e un vantaggio competitivo.
Il primo passo per far ciò è stato identificare ogni specifica singolarità e darne una dimensione: genere, disabilità, credo religioso, età e differenza generazionale, orientamento sessuale, origine etnica e culturale.
G: Quali sono le leve con cui diffondere cultura e valori di Diversità e Inclusione?
C: La leva principale è la risposta che viene data ai bisogni delle persone all’interno dell’organizzazione aziendale. Come in molte altre realtà, vengono innanzitutto favorite le Pari Opportunità, con la conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro e la promozione di strumenti di flessibilità. Quest’anno, inoltre, è stata sottoscritta una convenzione con WAB Woman At Business, la prima community di donne e aziende che combina le competenze femminili e i progetti aziendali alla ricerca di tali competenze. Anche il diverso Credo Religioso trova pratiche e politiche di lavoro flessibile. Le persone disabili o inidonee alla mansione sono accompagnate lungo un percorso di empowerment professionale. Vengono gestiti i bisogni delle differenti generazioni all’interno dell’organizzazione, sviluppando politiche che favoriscono il ricambio generazionale, mentre nel territorio viene promossa l’alternanza Scuola-Lavoro con attività di orientamento presso i licei verso percorsi di studio e professionali di natura tecnico-scientifica (materie STEM – Science, Technology, Engineering and Mathematic).
L’ambiente di lavoro è articolato per evitare qualsiasi discriminazione (orientamento sessuale, origine etnica e culturale), con buone prassi nella gestione delle relazioni tra culture diverse.
Per incrementare processi inclusivi, vengono inoltre attuati Interventi Educativi mirati adatti ai molteplici contesti lavorativi, investendo in attività orientate a sviluppare solidarietà ed equità per stimolare in modo diffuso una partecipazione operativa.
Un primo step ha coinvolto il Gruppo di Lavoro “Diversity&Inclusion” per far sì che esso stesso diventi moltiplicatore di buone pratiche, innescando Processi di rinnovamento. I partecipanti sono stati infatti guidati attraverso una situazione sfavorevole, come una disabilità, verificando cosa accade quando la si affronta ad armi impari.
Un percorso specifico è invece dedicato a coloro che rivestono ruoli organizzativi caratterizzati dalla gestione di numerose risorse umane, allo scopo di sviluppare solidarietà ed equità e contemporaneamente stimolare in modo diffuso una partecipazione operativa: dalla normativa antidiscriminatoria e dal concetto di mobbing, fino al benessere lavorativo e alla sua tutela.
G: Che iniziative sono state realizzate e quali sono in programma?
C: A partire da quelle relative alla Diversità di Genere, mi preme citare il “Pink Camper”, un automezzo che ogni anno sosta nelle principali sedi aziendali e dove viene effettuato lo screening mammografico per la prevenzione del tumore al seno. Molteplici anche le iniziative a supporto della maternità. Innanzitutto lo Smart Working, che permette di anticipare il rientro dalla maternità, utile soprattutto per le donne che ricoprono ruoli aziendali strategici e che consente loro di non dover scegliere tra famiglia e lavoro. Tra il 2020 e il 2021, a causa della pandemia, lo smart working è diventata una modalità di lavoro diffusa soprattutto nei ruoli impiegatizi e in futuro diventerà uno strumento di conciliazione casa-lavoro. Inoltre, da quest’anno il rientro in azienda dopo un’assenza legata a maternità sarà supportato da un coaching individuale, un percorso di sostegno e affiancamento, sia in ambito personale che professionale, per gestire con consapevolezza la nuova condizione di “mamma lavoratrice”.
A queste iniziative si affianca il contributo per i centri estivi, erogato nella fase di emergenza covid-19 a chi ha iscritto i figli minori di 14 anni ai centri estivi, accessibile sulla base di parametri economici e accreditato in conto welfare.
Le diverse età e differenze generazionali sono state affrontate con corsi di ergonomia e postura, per la prevenzione del rischio infortunistico in attività soggette a movimentazione dei carichi, e con corsi sull’alimentazione, per una nutrizione bilanciata idonea ai compiti da svolgere.
Nell’ambito delle iniziative di welfare e benessere organizzativo, sono stati inoltre realizzati progetti gratuiti a sostegno di tutti i dipendenti del Gruppo. Dal 2018 è attivo il Centro d’ascolto, servizio gestito da uno psicologo, anonimo, aperto anche ai familiari, per sostenere e accompagnare le persone nei momenti di difficoltà; dal 2019 invece è attiva la Nutrizionista in azienda, un consulto specialistico per intraprendere eventualmente un percorso individuale.
G: Che risultati sono stati raggiunti fino ad oggi?
C: La politica del personale del Gruppo Veritas è improntata sulla meritocrazia e sulla valorizzazione delle competenze e i risultati sono visibili. Negli ultimi anni, le assunzioni di genere femminile tra gli impiegati sono cresciute del 57%. Nel triennio 2018-2020, poi, circa il 52% delle neo assunte, con profilo professionale altamente qualificato, è stato inserito in posizioni direttive.
Anche i percorsi di crescita professionale denotano un trend volto a valorizzare la presenza femminile nell’organizzazione aziendale: in particolar modo nell’ultimo anno, i percorsi di carriera femminili hanno superato quelli maschili, raggiungendo una percentuale del 51%.
Poiché vige il principio di Parità di Trattamento, la differenza di retribuzione all’interno dell’azienda è minima, in alcuni casi quella femminile supera quella maschile.
IL GRUPPO VERITAS
e la DIVERSITY&INCLUSION.
Nato nel 2007 dalla fusione di quattro aziende pubbliche, il Gruppo è la prima Multiutility con capitale interamente pubblico nel Veneto e tra le prime in Italia.
Opera con circa 3.400 dipendenti nei settori di Igiene ambientale, Servizi Idrici integrati e Servizi Urbani collettivi verso cittadini ed imprese, su un’area di 51 comuni (l’Area metropolitana di Venezia e sette comuni della provincia di Treviso) con circa 1 milione di abitanti e 40 milioni di presenze turistiche.
Nel 2021 Veritas ha ottenuto la certificazione internazionale Geeis – Diversity, un riconoscimento che premia le aziende che considerano elementi strategici la tutela e valorizzazione delle differenze e l’inclusione.
Veritas è anche certificata da una autorevole società di certificazione, a testimonianza del rispetto dei requisiti normativi in materia ma soprattutto di una gestione aziendale improntata all’assoluto rispetto delle persone, dei contratti, delle diversità, delle culture e di ogni altra inclinazione umana.
Società di Scienze
Comportamentali s.r.l
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